Smart working, ancora prorogato per i lavoratori fragili: è la modalità di svolgimento delle attività da adottare fino al 31 dicembre 2021. Proprio mentre il Ministro Brunetta prepara la Pubblica Amministrazione al ritorno in sede, si confermano le tutele per i soggetti più a rischio.
Smart working, ancora prorogato per i lavoratori fragili: il lavoro agile è la modalità di svolgimento delle attività da adottare fino al 31 dicembre 2021.
La conferma di questo strumento di tutela per i soggetti più a rischio, messo in campo fin dall’inizio della pandemia, arriva proprio mentre il Ministro Brunetta prepara il terreno per far ritornare in sede i dipendenti della Pubblica Amministrazione entro la fine di ottobre.
Smart working, per i lavoratori fragili la scadenza passa al 31 dicembre 2021
L’ultima proroga di una lunga serie dello smart working per i lavoratori fragili è prevista dall’articolo 2 ter del DL n. 11 del 6 agosto 2021.
La conversione in legge del Decreto sulla ripartenza di scuole e università, entrata in vigore il 2 ottobre, è stata l’occasione per intervenire sulle tutele rimaste in stand by dal 30 giugno, allungando i tempi delle misure previste e prevedendo nuove risorse.
In particolare le novità approvate si traducono come segue:
- fino al 31 dicembre 2021 i lavoratori fragili, dipendenti pubblici e privati, svolgono di norma le loro attività in modalità agile;
- nel caso in cui non sia possibile svolgere il proprio lavoro da remoto, in alcun modo neanche ricorrendo ad attività di formazione, l’assenza dal lavoro dei lavoratori fragili è equiparata a ricovero ospedaliero.
In un primo momento sembrava che la proroga si dovesse riferire solo alla seconda misura, ma normativa, tempistiche e applicazione delle due tutele sono strettamente collegate, come si evince dall’articolo 26 del Decreto Cura Italia che il DL n. 111/2021 modifica.
Non è possibile slegarle.
Smart working per i lavoratori fragili: quali dipendenti svolgono l’attività in modo agile fino al 31 dicembre 2021?
L’estensione dello smart working e dell’assenza equiparata a ricovero ospedaliero per i lavoratori fragili arriva proprio nel momento in cui il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, prepara il terreno per il ritorno in sede dei dipendenti.
È già pronta una bozza di decreto della Funzione pubblica che deve passare l’esame del Comitato tecnico scientifico e prevede la ripresa delle attività in presenza dal 15 ottobre per i lavoratori impegnati in attività di sportello e di ricevimento degli utenti o di coloro che prestano attività nei settori per l’erogazione di servizi all’utenza.
Entro fine mese dovrebbero, poi, ritornare in ufficio tutti gli altri: lo smart working nella PA in ogni caso non scompare. Il lavoro agile continuerà a esistere ma sulla base di specifici accordi e non in maniera prevalente.
Non sembrano esserci particolari riferimenti ai lavoratori fragili, ma la norma parla chiaro: per dipendenti pubblici e privati, fino al 31 dicembre 2021, continueranno ad applicarsi regole specifiche.
Dovranno continuare ad essere tutelati i soggetti esposti a un rischio maggiore in possesso di una certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali:
- immunodepressi;
- affetti da patologie oncologiche o con terapie salvavita in corso;
- disabili che rientrano tra i beneficiari della legge 104.
In questi casi i dipendenti “svolgono di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto”.
In altre parole, fino a fine anno bisogna garantire lo smart working ai lavoratori fragili in qualsiasi forma, e se non è possibile l’assenza dal lavoro è equiparata a ricovero ospedaliero.
Fonte: https://www.informazionefiscale.it/ Rosy D’Elia