FEDAE–CEUQ: DIPENDENTI DA AMBASCIATE ESTERE SENZA CONTRATTO DA 20 ANNI

GD – Roma, 19 apr. 21 – Il segretario generale della FEDAE–CEUQ Federazione Dipendenti Ambasciate Estere, Orazio Ruggiero, denuncia l’assenza di una normativa che tuteli i dipendenti italiani delle rappresentanze diplomatiche estere presenti in Italia e chiede un censimento di questa categoria.«mentre il Governo plaude all’approvazione definitiva della normativa riguardante il personale locale a contratto della nostra rete consolare, i lavoratori italiani e non delle Rappresentanze diplomatiche estere in Italia sono senza contratto da oltre venti anni», ha scritto in una comunicazione in cui poi rileva che «la politica ha girato le spalle ai dipendenti delle ambasciate estere lasciandoli senza tutele, costretti a subire le quotidiane vessazioni dei datori di lavoro stranieri, che violando le leggi nazionali e internazionali, impongono ai lavoratori condizioni di lavoro antidemocratiche, umilianti e discriminatorie».La nota prosegue sottolineando che «parliamo di straordinari non pagati, orari di lavoro illegali, di licenziamenti illegittimi, TFR non pagati, stipendi erogati con modalità irregolari, di ferie negate, di vessazioni quotidiane, di discriminazioni continue, di violazioni dei diritti sindacali».
Orazio Ruggiero afferma che «non ci sono alternative nell’applicazione della legge, per il Governo tale impostazione costituisce un obbligo e non un optional. Ma per i lavoratori italiani delle ambasciate estere la legge non si vuole applicare, sono considerati invisibili, sono i nuovi schiavi al servizio della diplomazia. Basta con l’inerzia del Ministero del Lavoro che finge di non vedere le violazioni delle tutele sul lavoro. Basta con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro che dichiara di non avere competenza nel difendere i lavoratori delle ambasciate. Basta con il Ministero degli Esteri che disapplicando il proprio ruolo istituzionale non interviene verso le Rappresentanze diplomatiche estere per difendere dalle violazioni di legge i lavoratori italiani. Basta con l’Agenzia delle Entrate che, pur potendo, non vuole da anni risolvere con equità il problema fiscale dei dipendenti delle ambasciate estere».
Nella denuncia inoltre si sottolinea che «la situazione di questa categoria invisibile e senza contratto non è neppure inserita nell’agenda del nuovo Governo, nonostante per anni abbiamo segnalato a tutti i parlamentari le violazioni delle tutele sul lavoro da parte delle ambasciate. Il Governo ha l’obbligo di tutelare il nostro lavoro, dobbiamo avere un contratto collettivo nazionale con regole certe ed applicabili, così come si è deciso dì darle ai contrattisti locali degli uffici consolari italiani all’estero».
Il segretario generale di FEDAE–CEUQ ha pertanto ammonito: «Queste le priorità per cui dobbiamo batterci nell’interesse dei colleghi. In nome della dignità e la salvaguardia dei diritti fondamentali di civiltà e del lavoro! noi non ci fermeremo, certi della nostra ragione!».
Nella sua iniziativa Orazio Ruggiero ha inoltre reso nota una sua lettera al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e al capo del Cerimoniale della Repubblica, con cui chiede «il censimento del personale italiano in servizio nelle Rappresentanze diplomatiche estere in Italia e si lamentano violazione delle tutele sul lavoro».
In particolare, «a causa dei continui episodi di violazione della vigente normativa sulle tutele sul lavoro per i dipendenti locali delle Rappresentanze Diplomatiche estere nel nostro Paese, segnalate quotidianamente, si rende necessario censire i lavoratori italiani in servizio nelle citate Rappresentanze. La richiesta riveste carattere di particolare urgenza nella considerazione che, ad oggi, risulta sconosciuta al Ministero degli Affari Esteri ed al Ministero del Lavoro, la platea di lavoratori dipendenti di uno Stato estero».
Secondo Ruggiero questa «mancanza di conoscenza non consente di procedere verso la stipula di un contratto collettivo di lavoro per tali lavoratori che, ad oggi, non hanno alcuna reale tutela, non sono considerati una categoria ed in molti casi è vietato loro di iscriversi ad una Organizzazione Sindacale, circostanza che viola in radice la Costituzione Italiana».
Infine il segretario generale della FEDAE–CEUQ Federazione Dipendenti Ambasciate Estere ammonisce: «Nel caso in cui il Ministero degli Affari Esteri non ritenesse di accogliere la richiesta in argomento, si chiede di motivare il diniego così come previsto dalla vigente normativa sulla trasparenza amministrativa».

FONTE: https://www.giornalediplomatico.it/